L'Arte

L'arte è vettore di pensiero. E' necessario, per chi accoglie il gesto artistico (che sia suono, colore, segno, scultura, movimento, parola...), essere predisposto all'accoglienza, cioè ripulirsi da aspettative e pregiudizii e lasciarsi libero di "accogliere" il gesto. Il messaggio arriva da sé, lampante o criptico, che si faccia accorgere di essere entrato in sintonia con la nostra percezione o che rimanga silenzioso e latente appena sotto la nostra pelle.
Attraverso l'arte, da sempre, uomini saggi, colti, o con qualcosa da dire hanno potuto esprimersi e "comunicare" tra loro e con chi avesse la capacità e il privilegio mentale di fermarsi un attimo ad "accogliere".
Il male dei nostri tempi è che l'Arte è stata declassata esclusivamente a mero intrattenimento, dove anche una semplice canzone, che un tempo sarebbe rientrata a pieno diritto nell'identikit di "Arte", non esprime altro che la voglia di essere il primo e di fare soldi. Di vivere "alla grande", e non di "partecipare" e "condividere", di esprimere realmente un disagio o un messaggio di bellezza e proporlo ai propri simili e a chi più possibile, nel tempo. Tanti ne sono convinti, ma sono semplici pupazzi di un meccanismo di plastica più grande di loro, di una enorme macchina da soldi.
Così come un film, che si giudica a "incassi al botteghino", dove ormai è più importante l'effetto speciale spettacolare o il 3D pazzesco e mirabolante che non la cura del dettaglio nelle inquadrature, nelle luci, nei suoni e silenzi, nella scelta degli attori e nella loro forza.
La nascita della borghesia in tempi ormai andati che si atteggiava da nobile assistendo a esibizioni artistiche (che fossero suono, colore, segno, scultura, movimento, parola...)  ha contribuito alla ghettizzazione dell'Arte. Per non sentirsi fuori luogo, ignoranti, non all'altezza, i borghesi o i "nobili popolani" boicottavano e deridevano ciò che non capivano (Quando la gente non capisce più, ride - Emile Zola) lasciando così che alcuni potenti che da sempre hanno tentato di boicottare e zittire il pensiero dei saggi (o semplicemente dell'uomo) avessero degli inconsapevoli alleati, troppo numerosi da poter fermare.
I media, la pubblicità, i soldi, la superficialità, i potenti delle tv hanno fatto il resto ed eccoci infine arrivati:
Signore e Signori ecco a Voi il MedioEvoElettrico: il terzo millennio!
Io butto granelli negli ingranaggi, perché il Mondo non si può cambiare, ma fra i pochissimi che avranno letto queste righe forse qualcuno proverà a soffermarsi un po' di più su certi aspetti, forse ci penserà il tempo del post e di un caffè, forse non sarà d'accordo (peccato), ma il mio granello nel meccanismo l'avrò comunque infilato, sentendo, al momento di cliccare su "PUBBLICA", di avere fatto la mia parte anche oggi.
Commentate pure, tanto leggerete in quattro se va di lusso, ma prima di sparare superficialità sull'importanza dell'intrattenimento, sul fatto che l'uomo abbia bisogno di svago senza pensieri, soprattutto in tempi duri come i nostri, che l'arte (e qui scrivo minuscolo) deve essere alla portata di tutti (le canzoni popolari, nelle quali si cantavano favole, o vita vera, o atti di eroismo erano alla portata di tutti, ma non erano forse anche loro, nella semplicità del linguaggio artistico usato, un vettore di pensiero? Così vi ho dato un aiutino...) ecco, per favore, ripensateci meglio. Per il resto liberi di fare quel che volete.

lunedì, ottobre 08, 2012

Chiarimenti

Ciao a tutti! Il secondo post che avevo promesso ormai sarebbe anacronistico. Perciò prendo spunto da due commenti al post precedente per chiarire un paio di punti molto importanti e che sono alla base della mia necessità di aprire questo nuovo blog (che da questo post in avanti sarà decisamente molto più attivo).
Veniamo al punto: Moon dice: "io ascolto la sua musica. Non sono un'esperta, però il resto è di secondaria importanza"... Ecco, qui c'è la prima questione importante ovvero "il resto è di secondaria importanza". Se il commento è puramente personale (quindi con un sottointeso "per me" è di secondaria importanza) allora non ho nulla da obiettare. Se invece il commento fosse più generale allora inizia ad esserci un problema perché (e qui sono stato più che chiaro) il fatto che Allevi piaccia ad alcune persone non mi tocca minimamente e non è di per se una questione negativa, anzi. Quello che mi irrita è che si spacci per una sorta di genio, di salvatore della musica, di inventore, che si ostini ad etichettare la sua musica come musica che segna la rinascita della musica classica e tutte le altre sue dichiarazioni che ben conosciamo (tutti noi, amanti, indifferenti ed "odianti"). Questo per chi fa ed ha fatto per tutto il secolo appena passato musica "colta" (termine bruttino, ma chiamarla classica sarebbe anche questo grossolanamente anacronistico) è molto offensivo, perchè per chi non segue un certo tipo di arte è molto molto molto (...) facile che il passo succesivo sia "da Puccini ad Allevi un secolo di silenzio!"
E' bene  sapere che un certo tipo di arte è sempre stata per pochi (purtroppo!) gli stessi Mozart,  van Beethoven, Brahms, Rossini (giusto per fare nomi che tutti conoscano) sono famosi a livello mondiale perché forti della storia! Anche tutti i loro contemporanei scrittori, pittori, addirittura uomini politici erano conosciuti limitatamente e sono diventati famosi a livello mondiale grazie alla storia! Questo per dirvi che i quartetti di Mozart, ad esempio, li ascoltavano in dieci persone, spesso, delle quali quattro erano gli esecutori! Questo tipo di musica, fatta con determinati criteri, con determinate tecniche compositive, non è mai stata musica per le masse. Perciò è altrettanto bene sapere che hanno continuato, e continuano tuttora, ad esistere grandi geni e musicisti minori che fanno parte di questo preciso "genere musicale" (brutto termine pure questo). senza che le grandi masse ne sappiano poi granché. E' normale e fisiologico per qualsiasi società di qualsiasi epoca.
Vedere Allevi che dirige un orchestra muovendosi a casaccio come un bambino che gioca è offensivo per chi abbia studiato DIECI anni per imparare a fare come si deve questo mestiere ed alimenta la credenza (sono in tanti a pensarlo) che il direttore d'orchestra sia una sorta di burattino che saltella e che serva giusto per tenere un po' il tempo o per fare un po' di scena. Un mio amico che reputo molto intelligente e che ha una buona cultura musicale (a livello leggero, pop, rock e i vari generi) mi disse una volta che proprio non capiva la necessità del direttore d'orchestra. Ebbene, il Direttore d'orchestra è come un pianista al pianoforte! Mette il brano nella giusta situazione estetica, dà le giuste direttive interpretative agli esecutori... Insomma, tagliando corto, la stessa orchestra diretta da un genio e da un cane può trasformare la ormai più che famosa quinta sinfonia di van Beethoven in un capolavoro o in una accozzaglia inutile di suoni! Ecco il punto! Alimentare l'ignoranza! Ognuno di voi pensi al proprio lavoro, alla passione con cui lo fa, a tutti i piccoli segreti e a tutte le sfumature che gli appartengono ed ai sacrifici per imparare a farlo al meglio, che siano anni di studio o di pratica diretta. Immaginate poi un tizio che lo faccia grossolanamente e che vada in giro a spacciarsi per un luminare solo perché lui è laureato, ha fatto master di qua e di là ma che dimostri chiaramente di non sapere bene di che cosa stia parlando e che col suo agire distorca totalmente il senso del vostro lavoro. Ecco, questo non vi infastidirebbe molto? Io l'ho detto chiaramente: che Giovanni Allevi faccia pure tutto ciò che vuole, ma sarebbe onesto che la smettesse di spacciarsi per ciò che non è. Allora dobbiamo dare ragione a Gianna Nannini quando disse che Giò Di Tonno e Lola Ponce sono due cantanti dell'opera lirica contemporanea!  Loro cantano il Musical. L'opera lirica contemporanea (che esiste...) è tutta un'altra cosa. Ecco, dire questo in prima serata senza essere corretta da nessuno crea confusione nelle persone. Cocciante ha scritto una bella commedia musicale, un bel musical. Ma NON è un'opera. E' una questione di terminologia adeguata. Se in Germania o in Francia, o in Svezia o ovunque nel mondo avessero detto una cosa del genere, il pubblico avrebbe riso. Qui no. E' questo che spaventa e che dà fastidio. Ognuno faccia quel che crede, ma che lo faccia con onestà. Certo è che se nessuno vi dia la possibilità di fare un confronto con la realtà allora non ci si può certo indignare. Infatti io mi indigno per questo: la mala informazione. Mi pare di avere usato il termine o suoi sinonimi più volte nel giro di due soli post, ed è quello che vorrei realmente fare qui: informazione, divulgazione, quattro chiacchiere per farvi conoscere tutto quello che esiste e che potrebbe piacervi ma che ignorate per ovvii motivi.
E qui veniamo al secondo commento: NonSiSaMai dice: "...mi attengo al sottotitolo e commento senza peli sulla lingua. A me questo atteggiamento di superiorita' non piace. Appunto perche' si parla di musica, un'arte completamente astratta che deve toccare qualcosa dentro le persone, non si puo' fare troppo i difficili cosi'. Non mi riferisco specificamente ad Allevi, e' che a me non piace proprio tutta questa acredine. A leggere sia il post che i commenti a una povera persona comune come me, che non suona nessuno strumento e non ha fatto studi specifici, sembra che sia "voi", gli intellettuali, gli illuminati, contro di "noi", i poveri pecoroni a cui accennava un altro commento..." Mi limito a poche parole: il sottotitolo del blog dice "Giovanni Allevi è un musicista pop". Vero e non offensivo. "Riccardo Cocciante scrive semplici Musical (e che c'è di male? Non capisco perché se ne vergogni e lo dimostri ostinandosi a dichiarare che lui scriva l'Opera popolare!)." Anche questo non offensivo, faccio ben notare che dico che non ci sia nulla di male in quello che fa, non dico certo "imbecille lui e quei pecoroni che lo vanno a vedere!" "La disinformazione crea pericolosi fraintendimenti. Parliamone, senza peli sulla lingua e senza inutili crociate!" Ecco, senza inutili crociate. Il tono del mio post precedente forse in alcuni punti poteva essere leggermente secco o diretto, ma MAI esageratamente inquisitorio o offensivo, tanto è vero che ho ripreso AC, che nel suo commento è stato molto ma molto più cattivo e velenoso di me, dicendo che se mi proponessi in quel modo innalzerei un muro ancora più solido creando l'inevitabile scambio di insulti  stile "W ALLEVI! STRONZI BACCHETTONI RETROGRADI" e "NON CAPITE UN CAZZO IDIOTI" che non voglio assolutamente! Ripeto, ascoltate quello che più vi piace, ma che vi venga propinato un prodotto che racchiude in se un po' di mala informazione non mi sta bene. Ed è lì che voglio cercare di agire. NonSiSaMai dice che così facendo (con i brutti toni da bacchettoni) non si ottiene nulla. Vero, infatti ho cercato di non usarli e di buttare lì già qualche piccolo spunto. Non esistye, come lei dice, un Noi illuminati ed un Voi poveri pecoroni. Certo è che se qualche commentatore si sia lasciato andare non posso certo censurarlo. Forse, questo può essere giusto, da buon padrone di casa avrei potuto intervenire nella discussione limando la dichiarazione e di questo, e solo di questo, ne prendo atto e mi scuso.
Concludendo: il post di prima più che attaccare Allevi (dal quale prende solo spunto sfruttando la notorietà del suo "caso") attacca velatamente un sistema sempre più corroso ed una nazione priva di una degna cultura artistica e di una almeno minima coscienza di ciò che le venga propinato. Diciamo che forse più che musicale il blog rischierebbe di essere politico... Pare però che il nome di Allevi sia sempre unito a crociate a favore o contro, perciò mettiamola così: a patto che non capiti qualcosa di tanto importante da essere degno di nota, di Allevi e compagnia bella non parliamone più! Dal prossimo post parlerò di un problema ben più grave, ovvero la situazione della musica all'interno delle strutture scolastiche e della riforma del percorso di studi del conservatorio. Non sarò né prolisso né ristrettamente e/o terminologicamente riservato agli addetti ai lavori, perciò spero che torniate numerosi. Poi parlerò di un sacco di cose meravigliose che sono purtroppo sconosciute ai più non essendo fenomeni mediatici, parlerò ancora di malainformazione (che ce n'è tanta altra in  campi dello stesso contadino ma con diversi ortaggi... Da semplici questionio tecnico teoriche a situazioni più vicine a questa appena conclusa dove cercherò di limare ulteriormente i toni, per poter essere sicuro di  proporre un buon servizio ad utenti ed argomento [la Musica]).
E continuate a commentare liberamente, che altrimenti non potrebbe esserci dialogo, non a caso lo spunto per il secondo post sono stati due commenti "fuori accordo" ;)
Saluto!

domenica, febbraio 15, 2009

Giovanni Allevi: perché?

Giovanni Allevi era un discreto pianista che scriveva graziose pagine di musica per pianoforte.
Giovanni Allevi è diventato un fenomeno intorno al quale girano follie megalomani che nulla hanno a che vedere con l'arte e con la cultura, quella fatta di conoscenza e di coscienza.
Il fatto che la sua musica sia amata da diverse persone sparse un po' per tutto il mondo è una cosa bella per lui e per chi ami ascoltarla, ognuno è libero di appiattire o arricchire il proprio bagaglio culturale come meglio crede, ma sarebbe bene che si limitasse a proporre la sua musica pop evitando di dirottare le menti su pericolosissimi binari di profonda disinformazione alimentando un male che, purtroppo, sempre di più affligge la nostra nazione, ovvero: la privazione di una cultura e di un'identità artistica, necessarie ad avere menti aperte e preparate ad un migliore assorbimento, una migliore comprensione ed un'attiva (ed anch'essa migliore) partecipazione alla vita sociale (gli antichi greci e, se non qualunque altra, di sicuro molte altre nazioni nostre contemporanee ci insegnano!).
Le sue dichiarazioni su cosa siano la composizione, la musica "colta" contemporanea, le sue invenzioni (che invenzioni non sono! Sapete chi sia Messiaen? Ne parleremo più avanti...), la sua convinzione di essere il salvatore nonché il "rilanciatore" della musica "colta" contemporanea e di essere il capostipite di un nuovo Rinascimento, i suoi commenti profondamente distorti su dodecafonia e serialismo (che, oltre a liquidare con gratuiti commenti che un vero artista creativo ed acculturato non può permettersi, piazza erroneamente fra le tecniche compositive moderne! Ormai è roba trapassata! Ma approfondiremo anche questo argomento...), tutto ciò ed altro concorrono nella disinformazione che appiattisce le menti dei nostri connazionali, certo non solo per colpa sua, non è tanto importante da essere "IL" problema della nazione (e ce n'è di ben più gravi!) ma è un ottimo spunto per cercare di fare luce su un mondo, quello dell'arte e della cultura , oscuro ed oscurato ai e dai più.
Col tempo toccheremo svariati argmenti, tentando di approfondirne alcuni, per quanto sia possibile farlo su di un semplice blog che vive di concisi post; per ora mi limito a questa inevitabile premessa che tenta, in breve, di fare chiarezza sui propositi di questo nuovo Blog.
Saluto cordialmente tutti e vi rimando al prossimo post che, vi premetto, altro non sarà che un'intervista al grande maestro violinista Uto Ughi che si considera offeso dal successo di Allevi ed è rattristato dallo spettacolo di pessimo gusto che si è tenuto al Parlamento poco prima di Natale.
Buona cultura a tutti i passanti!

giovedì, gennaio 01, 2009

 
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